Vive e lavora a Milano, ma trascorre lunghi periodi all’estero, da New York a Berlino fino in oriente.
Nel 1996 entra all’ Accademia di Brera e diventa assistente di studio di Aldo Mondino.
Nella sue enormi tele dà vita a elaborazioni di primi piani che sfoggiano smorfie, urlano e inquietano.
Dipinti con smalti bianchi e neri tratti da scatti fotografici.
Volti che perdono contorni e identità nell’avvicinarsi alla tela, trasformandosi in azione, gestualità, con una tendenza all’astrazione carica di matericità.
” Il mio lavoro è un’azione, non forma,e la figura è il risultato di una lotta corpo a corpo con la materia“, spiega Coda Zabetta.
Dal 97′ partecipa a mostre e concorsi per giovani artisti, in Italia e all’estero.
Nel 2000 vince il riconoscimento “Passaggi a Nord Ovest” della Fondazione Pistoletto.
Premiato anche a Milano al Miart 2003, ha partecipato alla sezione “Anteprima” della Quaqdriennale d’arte di Roma, mentre Palazzo Venezia ospitava una sua personale.
L’anno seguente a Palazzo Reale di Milano le sue “Nuvole Sacre“: quindici grandi tele per ricordare la follia umana della bomba atomica in Giappone nell’agosto 1945.